Appunti di viaggio

In località Vorno, a pochi chilometri da Lucca e dalle sue Mura, I Santinelli sono la destinazione ideale per una vacanza all’insegna del relax e della tranquillità, ma anche del divertimento e della scoperta. La nostra guest house si trova infatti al centro di un territorio ricco di storia, natura, arte e cultura: da qui, in pochi minuti d’auto, potete raggiungere Lucca, Pisa, le spiagge dorate della Versilia e le Alpi Apuane.
E in meno di un’ora anche alcune delle mete più ricercate sin dai tempi del Grand Tour come Firenze e le Cinque Terre.

Una passeggiata nei dintorni della nostra dimora storica, all’esplorazione di un paesaggio in cui dominano pievi e piccoli borghi medievali. A piedi o in bicicletta lungo un tratto della Via Francigena toscana che costeggia lo storico acquedotto del Nottolini: lasciatevi affascinare dalla piccola frazione delle ‘Parole d’Oro’ e dal paese di Badia di Cantignano. Per gli amanti delle escursioni è possibile attraversare la costa di Salvalco e quella di Borgognone per giungere fino al borgo delle Camelie con S.Giusto e S.Andrea di Compito.
Il paesino di Vorno poi, è un piccolo gioiello tutto da scoprire. La sua storia risale al tempo in cui i romani bonificarono per la prima volta tutta la vallata e dove, poco per volta, sorsero piccoli insediamenti sulla riva sinistra del Rio Maestro. Nel X sec., la potente famiglia dei Leone, giudici imperiali e feudatari dei vescovi di Lucca e dei marchesi di Toscana, acquisirono la proprietà di gran parte di questo territorio dove risiedettero con tutta la loro discendenza, più tardi chiamata dei Nobili di Vorno, fino al XIV sec. attratti dalla bellezza dei luoghi e dalla ricchezza dei boschi. Una trasformazione del territorio di fondovalle iniziò a partire dal XVI sec. quando alcune tra le più importanti famiglie di Lucca organizzarono delle vaste proprietà creando un sistema poderale ed una produzione agricola più moderna e funzionale; è in questo periodo che si diffonde un tipo edilizio caratteristico di questa zona costituito dalla “chiusa”, un muro di recinzione in pietra che racchiude tutta la proprietà e che comprende, oltre alla casa padronale, anche gli edifici destinati all’attività produttiva. Vorno ha mantenuto quasi intatta la sua fisionomia originaria e conservato questo patrimonio di rilevante valore storico inserito nello stesso paesaggio straordinario dove è nato, fatto dall’alternarsi di zone boschive e terrazzamenti coltivati a uliveti e vigneti che domina dall’alto la pianura che si estende verso Lucca.


Rinomata in tutto il mondo per i suoi i palazzi rinascimentali, le torri e le tante chiese medievali che costellano il suo centro storico – praticamente immutato nel suo assetto originario – Lucca si vanta per aver conservato intatta nei secoli la meravigliosa cinta muraria cinquecentesca, ancora oggi percorribile nella sua interezza e per questo meta di romantiche passeggiate a piedi o in bicicletta.
Tappa obbligatoria alla celebre piazza dell’Anfiteatro, edificata sulle rovine dell’antico anfiteatro romano ad opera dell’architetto Lorenzo Nottolini: vi stupirà per la sua forma perfettamente ellittica. Quattro passi poi lungo la stretta e affascinante via Fillungo, ricca di negozi alla moda e botteghe artigianali. Vi suggeriamo di fermarvi in uno dei tanti caffè storici per assaggiare il delizioso “buccellato”, un pane dolce di pellegrina memoria, farcito con l’uvetta la cui ricetta corre indietro nel tempo al XV secolo. Tra le chiese da vistare, la bellissima San Michele in Foro nell’omonima piazza, con la sua facciata in marmo bianco ricca di colonne e capitelli corinzi. Da non mancare poi, il duomo di San Martino sulla cui facciata si trova il bassorilievo di un labirinto, identico a quello che si percorre sul pavimento della cattedrale di Chartres in Francia, ad indicare che questo luogo di culto era una delle tappe fondamentali dei pellegrinaggi medievali lungo la via Francigena.
Tra le torri più importanti di Lucca, quella Guinigi, una delle poche ancora visitabili, caratterizzata dall’avere sulla sua sommità un giardino pensile che ospita un romantico boschetto di alberi di leccio.


Monterosso al Mare,Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: eccole le Cinque Terre, dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità e rinomate in tutto il mondo per i loro panorami mozzafiato fatti di case che sembrano nascere direttamente dalla scogliera e di colline terrazzate, sentieri, mulattiere e muretti a secco che si inerpicano a strapiombo sul mare blu della Liguria e sulla stretta marina costellata di baie rocciose che rivelano piccole spiagge di ciottoli dai fondali profondi.
Alcune delle pagine più belle della letteratura di ogni tempo ci ricordano che in molti, tra poeti, scrittori e artisti, le hanno decantate e raccontate: Dante, Boccaccio, Lord Byron, Percy B. Shelley, per non dimenticare Eugenio Montale a cui è intitolato, proprio a Monterosso, un Parco Letterario.
Tappa obbligatoria del Grand Tour ottocentesco, sono state uno dei paesaggi più ritratti nelle tele dei Macchiaioli, compreso Telemaco Signorini che in questi borghi dai colori accesi è nato e vissuto. Ancora oggi non è raro imbattersi in artisti e naturalisti di tutte le nazionalità che armati di taccuino, cavalletto, colori o macchina fotografica, riproducono le meraviglie uniche di questo scenario.
Riomaggiore con le sue stradine scoscese e suggestive, la Via dell’Amore, il più romantico di tutti i sentieri, il mulino ad acqua di Manarola recentemente restaurato dal Parco Naturale delle Cinque Terre, Corniglia con la sua settecentesca piazza di Largo Taragio, il Santuario di Nostra Signora di Reggio con il suo piazzale alberato a Vernazza, la spiaggia della Fegina a Monterosso: sono soltanto alcuni dei luoghi che rendono unici questi paesi.
E poi ancora i sapori e i profumi. L’olio e il vino, come il famosissimo Sciacchetrà, sono tra i più pregiati del Bel Paese, i limoni di Monterosso e le essenze aromatiche che crescono spontanee in ogni orto e giardino.


Lidi attrezzati e spiagge dorate che si estendono per una ventina di chilometri, un entroterra costellato da piccole cittadine ricche d’arte e di storia, tanti parchi naturali da scoprire in ogni stagione grazie anche al clima mite presente quasi tutto l’anno, un lungomare lineare e pianeggiante percorribile non solo in macchina ma anche in bicicletta lungo le piste ciclabili che lo attraversano nella sua interezza, una vita notturna dedicata all’intrattenimento con locali, ristoranti e discoteche: questa è la Versilia.
Abitato fin dall’era neolitica, il territorio versiliese offre tantissime testimonianze che ripercorrono ogni tappa della sua lunga storia: siti e scavi archeologici, pievi romaniche, borghi medievali, fortezze e castelli. Pietrasanta, città d’arte rinomata per le sue sculture e la sue tante gallerie, è un piccolo gioiello che si rivela attraverso stradine eleganti e silenziose. Forte dei Marmi è la destinazione ideale per chi cerca eleganza e shopping di lusso. Massarosa con il Lago di Massaciuccoli e il Parco Naturale, Camaiore sulle colline con le sue pievi e gli ospitali medievali, Stazzema e Seravezza nell’Alta Versilia sono centri che vantano bellezze naturali, paesaggistiche ed anche storicoartistiche. Le Alpi Apuane con i tanti sentieri e rifugi del CAI sono la scelta perfetta per gli amanti del trekking e dell’escursionismo in mountain bike. Viareggio vi stupirà poi con la sua Passeggiata a mare, i palazzi liberty di inizio Novecento, la tradizione del suo Carnevale e del Festival Pucciniano che ogni estate porta Torre del Lago migliaia di appassionati di musica lirica e delle opere del maestro Puccini.


Le Alpi Apuane, chiamate anche “montagne irripetibili” per gli scorci unici e suggestivi che offrono, sono l’unico luogo sulla Terra in cui viene estratto uno dei marmi più rinomati e richiesti, il bianco di Carrara. È proprio da un blocco di questa pietra, scavato nella storica Cava di Fantiscritti – oggi trasformata in museo – che Michelangelo realizzò il suo celebre David.
Ma le Alpi Apuane non sono solo marmo e cave. Tra creste appuntite, pareti vertiginose, gole e dirupi a strapiombo rappresentano una meta d’elezione per coloro che amano il trekking e le escursioni in alta quota. Tra i picchi maggiormente ricercati ci sono la Pania Secca e la Pania della Croce, la più alta delle Panie che presenta ancora nevai perenni, il Monte Tambura che Dante ricorda nella Divina Commedia in un versetto dell’Inferno, e il Monte Sumbra famoso per cambiare aspetto a seconda del punto di osservazione. E poi ancora il Monte Forato, ammantato da sempre di un mistero quasi magico per il suo “foro”, un arco naturale formatosi nel corso dei secoli a causa dell’azione erosiva di pioggia e vento. Ogni 21 giugno, all’alba del solstizio d’estate, tanti appassionati si danno appuntamento nei campi e nei prati intorno al paese di Pruno per vedere il sole sorgere attraverso questo foro. Si tratta di un antico rituale pagano di era preromana che ancora continua ad affascinare e ad attirare turisti da tutta Italia.
Grazie ai suoi verdi prati e alla presenza di numerosi sentieri percorribili anche da non esperti, il Monte Matanna è da sempre meta di famiglie che lo scelgono per gite fuori porta e picnic.
E infine il Pizzo della Caranca, ammirabile nei suoi 1946 metri – i più alti di tutte le Apuane – dal Lago di Gramolazzo e meglio conosciuto come Pisanino. Si narra che questa montagna debba il suo nome ad un soldato pisano rifugiatosi in Garfagnana dopo essere stato accusato di tradimento. Ferito, venne accolto in casa da una giovane della zona, che subito si innamorò di lui. Nonostante però le amorevoli cure, l’uomo – che mai aveva rivelato il suo nome e per questo era stato semplicemente soprannominato “Il Pisanino” – morì. La ragazza, disperata, lo seppellì nel suo giardino. La leggenda vuole che ogni lacrima che la giovane abbia versato sulla tomba del soldato senza nome si sia trasformata in pietra. Pietra dopo pietra, in quel piccolo giardino si è così formato il monte più alto delle Apuane.


Quando si parla di Pisa il pensiero corre subito alla Torre Pendente e alla famosissima Piazza dei Miracoli, conosciuta in tutto il mondo con questo nome da quando il poeta e scrittore Gabriele D’Annunzio la ribattezzò «campo dei miracoli» per l’armonia dei rapporti che lega i vari edifici che vi si trovano costruiti. Non è quindi una sorpresa se a qualunque ora del giorno e della notte, d’estate o d’inverno, sia sempre affollata di turisti. I pisani suggeriscono tuttavia che il momento migliore per visitarla sia la mattina molto presto, quando non c’è quasi nessuno, e la luce dell’alba che filtra attraverso la foschia umida della notte fa risaltare il contrasto tra il bianco marmoreo dei monumenti e il verde brillante del prato.
E non è altresì da sorprendersi se tutto il sito – Torre, Cattedrale, Battistero e Camposanto – sia stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.
Ma sempre come ribadiscono i suoi abitanti, Pisa non è solo la sua Torre. Chiunque decida di visitare questo capoluogo toscano deve per forza passeggiare sui suoi lungarni. Tra i luoghi da non mancare c’è sicuramente la Chiesa di Santa Maria della Spina. Conosciuta anche come Chiesetta della Spina per le sue dimensioni contenute, è un mirabile esempio di gotico pisano risalente agli inizi del 1200. Deve il nome al fatto che dal 1333 conserva nel suo reliquiario una spina della corona di Gesù.
Sempre lungo l’Arno procedendo verso est, poco prima di arrivare a Ponte di Mezzo, all’altezza di Lungarno Gambacorti, tappa doverosa a Palazzo Blu. La storica struttura prende nome proprio all’insolito colore “blu cielo” della facciata di fine ‘700. Già Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi è oggi di proprietà della Fondazione CariPisa. Al suo interno è conservata la collezione d’arte della Fondazione ed è sede di mostre temporanee tra le più visitate d’Italia. Da non mancare infine una visita a Piazza dei Cavalieri, così denominata perché dalla metà del XVI secolo ospitò il quartier generale dell’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano. Oggi è un polo d’attrazione culturale e di studio per la presenza della Scuola Normale di Pisa.


Famoso in tutto il mondo come la Culla del Rinascimento, il capoluogo toscano è da sempre meta privilegiata di turisti e viaggiatori. Grazie ai suoi musei, ai palazzi antichi e alle tantissime chiese, custodisce alcuni tra i più importanti tesori artistici del mondo. Giratela a piedi, senza fretta, sia di giorno che di notte. Potete cominciare dalla meravigliosa Piazza del Duomo con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, il Battistero e il famosissimo Campanile di Giotto. Proseguite lungo via dei Calzaioli, meta d’elezione per lo shopping ricercato ed arrivate all’elegante Piazza della Signoria, dove troneggia nell’angolo verso il fiume il maestoso Palazzo da cui questa piazza prende il nome: scattatevi pure una fotografia accanto alla statua del Davide che si erge fiera davanti alla sua porta, ma ricordate è solo una copia, l’originale realizzata dal sommo Michelangelo è custodita presso la Galleria dell’Accademia. Tappa obbligatoria alla Galleria degli Uffizi dove potrete ammirare la Venere e la Primavera del Botticelli, il tondo Doni di Michelangelo, il meraviglioso crocifisso di Cimabue, scampato all’alluvione dell’Arno del ‘66 e tantissimi altri capolavori. Spesso ci sono file molto lunghe, vi consigliamo quindi di prenotare per tempo la vostra visita. Altro museo da non mancare è poi il Bargello che conserva capolavori di Donatello, Luca della Robbia, Verrocchio, Michelangelo e Cellini, solo per citare alcuni nomi.
E poi ancora, non mancate di visitare le bellissime chiese di Santa Maria Novella e Santa Croce: qui, ricordatevi di entrare chiostro, esempio mirabile di perfezione geometrica, realizzato dal Brunelleschi nel rispetto delle proporzioni aurea. Attraversate quindi il fiume passando sopra Ponte Vecchio con le sue tante oreficerie artigianali fino ad arrivare a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli, e concedetevi qualche ora per passeggiare tranquillamente per le stradine dell’Oltrarno: il quartiere di San Frediano è pieno di trattorie, osterie e ristoranti dove degustare la famosa bistecca alla fiorentina accompagnata da un ottimo Chianti. E se volete godere di una vista privilegiata sopra la città, spingetevi fino a Piazzale Michelangelo oppure salite sopra la collina alle sue spalle e raggiungete la Basilica di San Miniato al Monte, uno dei migliori esempi di romanico fiorentino.


You can take a walk around our historic home, exploring a landscape where piers and small medieval villages dominate. You can walk or ride on that part of the Tuscan Via Francigena that runs along the historic Nottolini’s aqueduct: the small hamlet “Parole d’oro” (“Golden Words”) and the village Badia di Cantignano will absolutely charm you. Those who love hiking can cross the Salvalco and Borgognone’s coasts to reach the Borgo delle Camelie, S.Giusto and S. Andrea di Compito
The small village of Vorno then, is a masterpiece you can’t help discovering. Its foundation dates back to the moment Romans reclaimed the whole valley for the first time, where small settlements arose on the left bank of the Rio Maestro. In the 10th century, the mighty Leone family, imperial and feudal judges of the bishops of Lucca and the Marquis of Tuscany, acquired the whole territory, where they resided with all their descendants, later called “I Nobili di Vorno” (the Nobles of Vorno), until the 14th century, due to the beauty of the territory and the richness of the woods. The valley floor area started to change in the 16th century, when some of the most important Lucca families organized vast properties, creating a more modern and functional farming system and a more productive agricultural production; A typical building started then to spread in area: a structure where the manor house and all the properties, including those buildings destined to productive activities, were surrounded by a stone wall called “chiusa”. Vorno almost preserved its original appearance and, therefore, a patrimony of remarkable historical value in the same extraordinary environment where it was created; a landscape characterized by the alternation of wooded areas and terraces cultivated with olive groves and vineyards, overlooking the plain that extends to Lucca.